Nelle ultime giornate estive mi hanno accompagnata due libri pubblicati dalla casa editrice Ensemble, entrambi ben scritti e molto interessanti: La trama dell’invisibile di Maria Cristina Mannocchi e Tutto appariva in bianco e nero di Lorenzo Galantino.
Il primo è un saggio dedicato ad Antonio Tabucchi, sentito e vibrante, in cui a predominare non è un’analisi piatta dell’opera dello scrittore, ma una riflessione estremamente dinamica, impreziosita da ricordi e suggestioni dell’autrice. In effetti il filo conduttore del testo è il topos del viaggio sia metaforico che reale: la gita della professoressa Mannochi con i suoi studenti a Lisbona è l’occasione per far conoscere ai ragazzi il grande scrittore e sottolinea l’importanza data all’insegnamento e alla trasmissione concreta del sapere (aspetto che mi ha particolarmente colpita), i soggiorni in luoghi che rimandano a lui sono momenti significativi non solo a livello intellettuale, ma soprattutto personale e rimarcano la potenza della parola scritta che può coinvolgerci, arricchirci ed influenzarci.
Il romanzo di Galantino invece trasporta il lettore nella Milano degli anni ’90 e nella vita di Riccardo, tormentato da due amori complicati, dei suoi amici e di Letizia, giovane fioraia religiosissima che vive un matrimonio infelice. Intenso e con un finale spiazzante questo romanzo riesce a catturare il lettore grazie ad una gestione sapiente del ritmo della narrazione e ad una scrittura intimista che permette di comprendere bene i personaggi, di familiarizzare con loro. Le brevi incursioni nella storia del nostro Paese aiutano ulteriormente ad inquadrare le vicende dei protagonisti, danno un tocco di realismo al testo e aiutano ad entrare nelle sue atmosfere.
I due titoli presentati sono entrambi validissimi e sono in grado di soddisfare sia il gusto di chi ama la saggistica che quello di chi ama la narrativa.
Rispondi