Mi piace moltissimo seguire gli autori nel loro percorso, soprattutto poi, se mi sono innamorata di una delle loro opere. In effetti “La rilegatrice di storie perdute” mi aveva completamente stregata e per questo nutrivo molta curiosità nei confronti del nuovo romanzo di Cristina Caboni, “La stanza delle tessitrice” e consiglio vivamente di non lasciarvi sfuggire la seconda opera della scrittrice sarda.

La struttura dei due testi è sostanzialmente la stessa: una parte ambientata nel passato e una nel presente, legate da un mistero, da un segreto imprigionato tra le pieghe del tempo. Anche l’atmosfera elegante, evocativa e un po’ rétro rimane intatta.

Questa volta la narrazione ci conduce in Sardegna, terra ricca di un fascino ancestrale, nella Lombardia dell’industria tessile e a Parigi, città della moda e degli artisti, sempre meravigliosamente “charmante”.

La protagonista è Caterina, una talentuosa creatrice di abiti che ha la capacità di dare nuova vita a vestiti già indossati, adattandoli alla personalità della committente e permettendole così di sentirsi completamente a suo agio nel nuovo capo d’abbigliamento, che diventa unico e speciale.

La giovane ha lasciato Milano per trasferirsi a Bellagio, ma rientra nel capoluogo lombardo per assistere la sua madrina Marianne che le chiede di intraprendere un’importante ricerca.

Il tentativo di riannodare i fili della vita della sua tutrice la porterà nella capitale francese e le farà “incontrare” idealmente Maribelle, stilista tanto leggendaria quanto misteriosa oltre che disegnare una nuova trama anche per il suo futuro (se vogliamo l’arte della tessitura e del cucito diventano metafore dell’esistenza i cui pezzi si uniscono come quelli di un vestito da imbastire e comporre).

La forza dei sentimenti, l’indipendenza femminile, la dolcezza e la complessità dell’amore, la potenza della creatività che può generare bellezza, la caparbietà e l’intraprendenza necessarie per rincorrere i propri sogni e anche i lati più oscuri dell’essere umano e della storia sono le colonne portanti di questo libro, reso prezioso da una scrittura armoniosa e delicata, da una storia che cattura l’attenzione e da personaggi ben tratteggiati che fanno breccia nel cuore del lettore, cuore e cura presenti in ogni riga e che  la Caboni riesce a trasmettere direttamente a chi si immerge nelle pagine di questo splendido volume.