Ogni viaggio ha un inizio e una fine ed è finito, almeno su carta (il cuore dei lettori non ha tempo però) anche il percorso della trilogia scritta da Anna e Raffaella, ispirata alla dizi Erkenci kus/ Daydreamer.

Finalmente l’indomito fotografo Can Divit e la dolce scrittrice Sanem Aydin hanno coronato il loro sogno d’amore e sono partiti per la luna di miele in barca. Mentre salpano verso un futuro finalmente felice e gettano le basi per la loro vita coniugale visitando splendidi angoli di mondo che diventeranno tappe simboliche per il loro cammino insieme, rivivono il passato, questa volta con lo sguardo privo di sofferenza. Ciò non vuol dire, però, che il racconto sia meno intenso o toccante. Come sempre la profondità, la capacità delle due autrici di trasmettere efficacemente e con un trasporto eccezionale la vera essenza dei personaggi, la loro perizia nel creare pathos, nel curare ogni singolo dettaglio e nel tessere le fila della narrazione, portano il lettore ad immergersi completamente nella lettura, anche emotivamente. La storia della dizi è di una bellezza pura, di una pulizia e di una dolcezza sconfinata e i romanzi, quest’ultimo capitolo soprattutto, riescono a trasporre in tutto e per tutto questa delicatezza.

Chi non consce le vicende di Can e Sanem, può tuffarsi per la prima volta in una stupenda love story infinitamente romantica e restare incantato dalla descrizione dei luoghi i due sposini si recano, ma soprattutto dalla descrizione dei loro sentimenti, dai loro pensieri così profondi e ricchi di sentimento.

Per chi ha visto la serie è piacevole “scoprire” quello che ancora non era mostrato e al tempo stesso ripercorre a ritroso i momenti che hanno contraddistinto nel bene e nel male. Sarà come riguardare un film emozionate come pochi, che non ci si stanca di riguardare e di cui si notano ogni volta sfumature e dettagli diversi.

La trilogia e in particolare questo ultimo volume, sono come un luogo incantevole in cui rifugiarsi quando si ha voglia di tenerezza e di positività, di dimenticare l’amarezza per un po’ di tempo e tornare al bello.

Gli scrittori si sa sanno usare le parole e con esse giocano, costruiscono, inventano, non tutti però riescono ad usarle per emozionare, per far bene all’anima. Anna e Raffaella invece colpiscono nel segno. Trasportano il lettore in un mondo da favola, fanno commuovere, fanno sorridere, fanno sperare che in mezzo al cinismo, all’aridità di sentimenti di questo periodo ci sia ancor un barlume di speranza.

E allora auguri ad Anna e Raffa, altre 1000 di queste pagine (so che stanno lavorando ad un nuovo progetto e non vedo l’ora di leggerlo) e 1000 ancora di omenti indimenticabili da regalare al loro pubblico. Il prossimo appuntamento, comunque sarà quello con il libro di Anna, “Come corde di chitarra”,  uscito l’8 febbraio, quindi, come si suol dire: stay tuned!