“Nessuna scelta è per sempre” di Domenico Linsalata, uno dei preparatissimi colleghi che ho avuto modo di conoscere grazie al mio lavoro di insegnante, è un testo originale sia per lo stile che per la trama.

Le storie raccontate sono quattro e quattro sono i personaggi le cui “vite” si incontrano e scontrano, in qualche modo, in un tempo indefinito, in un presente e un passato non limpidi.

La narrazione non segue un filo cronologico, apparentemente gli episodi sono rievocazioni sconnesse fra di loro, eppure sul finale, tutto diventa più chiaro e i fili del racconto si riannodano.

Spesso il lettore si trova spiazzato leggendo le drammatiche vicende, sente che qualcosa gli sfugge e solo nelle ultime pagine questo finissimo gioco che l’autore ingaggia con chi ha “di fronte” arriva ad una conclusione.

È un testo complesso, dunque, questo, in cui si notano una costante ricerca linguistica e il tentativo di costruire qualcosa di diverso, che stupisca chi legge.

Il romanzo del professor Linsalata è perfetto per chi ama vagare nel labirinto della mente umana e per chi ama i libri che tengano viva l’attenzione e la tensione, per chi è incuriosito dai “puzzle” narrativi e per chi predilige letture non semplici e banali.