Giulio Martinelli, uno scrittore quarantenne alla ricerca dell’inspirazione per il suo prossimo libro e in crisi esistenziale, accetta la proposta della sua amica Francesca e trascorre alcuni giorni di vacanza nella sua villa. L’arrivo del giovanissimo figlio acquisito di Francesca sconvolgerà la vita di Giulio che si innamorerà perdutamente di lui, portandolo a rivedere tutte le sue convinzioni e priorità. Il ragazzo, inoltre, farà riemergere vecchi dolori, dissapori e segreti inconfessabili, dando il via ad una spirale di eventi che renderanno quella torrida estate del 1977 un punto di svolta nell’esistenza dei personaggi. Dopo quel soggiorno al Circeo, niente sarà più lo stesso. In questa sorta di bolla artificiale e artificiosa creatasi intorno a Giulio, Andrea, Francesca, Nicoletta e Gabriele, si sente il riverbero degli accadimenti sociali e politici verificatisi in Italia in quel periodo, in una fusione ideale tra “pubblico” e privato che è, oltra all’azione, un altro elemento costituivo importantissimo del testo.
“Cuore di serpente” è un romanzo intenso, che si regge su un ben riuscito e intricato gioco psicologico intessuto a partire dalle fragilità, dalle pulsioni e/o intenzioni nascoste dei protagonisti, dal loro lato più oscuro.
Ognuno di loro nasconde qualcosa, ognuno di loro è insoddisfatto e fa trasparire solo quello che decide di far vedere, ognuno di loro, forse, ha un cuore di serpente.
L’atmosfera tesa da vero e proprio thriller, traboccante di sensualità, che definirei quasi decadente, fa sì che l’opera di Montini non lasci di sicuro indifferente il lettore con un suo stile bene definito.
La scrittura è curata, precisa ed è molto riconoscibile il suo taglio cinematografico, ben evidenziato dalle descrizioni dettagliate, ma anche in quella che mi è parsa, in alcuni momenti, una suddivisione dei blocchi narrativi in scene. Montini, infatti, si è dichiaratamente ispirato al film “La piscina” con Alain Delon e Romy Schneider.
Interni ed esterni ben ripartiti, visione d’insieme e focalizzazione sull’intimità dei soggetti presi in considerazione: tutto questo riesce a dare al testo una composizione omogenea e ben pensata. Ovviamente i colpi di scena non mancano.
Se amate le letture ricche di pathos e che permettono di scandagliare gli abissi dell’animo umano “Cuore di serpento” è il libro perfetto per voi.
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