Se dovessi definire in qualche modo Alberto Bianco, lo definirei un cantautore impressionista. I pittori impressionisti dipingevano “en plein air”, il cantante “guardando per aria” ha provato con delicatezza, con contorni delicati, quasi sfumati, ma senza trascurare la nitidezza e la chiarezza, a dipingere l’immenso che può trovarsi in un cuore, in un’anima e in una vita, in apparenza “spazi” chiusi e limitati, in realtà aperti e potenzialmente “contenitori d’infinto”.
Nelle canzoni dell’album che ho ascoltato ho riscontrato un tratto leggero, nella scrittura e nel sound, introspezione e abilità di comporre immagini evocative, ma mai troppo concettuali, anzi in alcuni momenti la sensorialità trapela dalle immagini scelte per la composizione (il profumo dei gerani il verde delle betulle e del bosco in generale, ad esempio).
Ascoltando i brani si percepisce una sensibilità spiccata e non così scontata, anche se dovrebbe essere una qualità imprescindibile per un artista. A volte però questa capacità di sentire e di trasmettere quello che si sente è filtrata, come se si volesse dare, ma non tutto. Invece ascoltando le canzoni di Bianco si percepisce un’apertura totale e una grande sincerità, un’abilità particolare nel maneggiare le parole per trasmettere i moti dell’animo e di essere empatico.
“Resto da solo/ penso ai ricordi/con mio nonno sul mare/ In quella casa/ su quel balcone/ che sa di geranio/ In un cortile/ fra dieci anni/ o su un albero” “La felicità/ è un drago fatto di/ gesti piccoli/ ma così piccoli/ quasi invisibili”.
È impossibile non sentirsi toccati da questi versi, è impossibile non provare la sensazione di aver in qualche modo vissuto o provato le stesse cose.
“Il futuro come la pelle cambia colore quando è vacanza/ poi torna settembre macchiato, secco e cadente/ Come una farfalla tu muovi l’aria di questa stanza/ io vedo le tue parole chiare di chi sa già cosa fare/ tu che colori anche la mia ombra/ ed io con il cuore che pesa più della testa”.
Queste righe tratte da Aeroplano ci restituiscono una dichiarazione d’amore bellissima, ma anche un’esternazione molto personale e intima, se vogliamo.
Insomma l’io del cantautore viene offerto a chi ascolta in modo totale e chi è altrettanto aperto e disposto ad accoglierlo, ma soprattutto a ritrovare il proprio io in un brano, non potrà che apprezzare le composizioni di Bianco.
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