Sono trascorsi dieci giorni, ormai, dal momento in cui, sotto lo sguardo attento di tutto il mondo, gli Stati Uniti hanno scelto il loro nuovo Presidente. Devo dire che le elezioni americane sono, da un po’ di anni a questa parte, un appuntamento imperdibile per me, per cui cerco di documentarmi e di seguire questo grande evento quanto più possibile, leggendo o guardando trasmissioni televisive. Proprio ricercando e curiosando un po’ sui social network ho scoperto Simona Siri e ho cominciato a seguire le sue interessanti dirette, in cui i contenuti sono veicolati con competenza e semplicità. Non potevo, quindi, non leggere “Mai stati così uniti”, un libro o meglio un diario, scritto a quattro mani col marito Dan Gerstein, analista politico. Il racconto prende il via dalla notte elettorale del 2016, che ha portato all’elezione di Donald Trump e all’inaspettata sconfitta di Hillary Clinton, e che le ha provocato un grosso sconvolgimento interiore, la Siri riflette, insieme a Gerstein, sulle peculiarità dell’America, sui suoi difetti, sui suoi pregi, su come le differenze culturali abbiano influenzato le dinamiche di coppia.
Vengono affrontate moltissime tematiche, partendo dall’esperienza personale e arrivando poi al generale, come nel caso del discorso sulla sanità. Divertentissimo è l’inizio in cui l’autrice di parla delle regole rigidissime dal “dating”, proprio cominciando dal primo appuntamento con Dan, mentre molto interessante è l’analisi sociologica della sua seconda patria, scaturita da un’esperienza di volontariato che l’ha portata a fare canvassing (un’attività per la quale ci si reca proprio nelle case degli elettori per promuovere un candidato), molto accorata è la riflessione sulla questione razziale e sul movimento Black lives matter, è commovente il racconto dell’adozione della loro bambina, Ella.
Questo libro è scorrevole e leggero, a dispetto degli argomenti trattati che sono di una certa levatura e costituisce una finestra diretta una terra della quale non abbiamo conoscenza reale. Ad intrigarmi particolarmente, poi è stato il fatto che venga la possibilità di avere due punti vista sugli stessi temi, di poter leggere nero su bianco un confronto vero, a volte anche “acceso”, senza retorica e senza censure direi.
Mi piace moltissimo la definizione di questo scritto data dalla stessa Siri nei ringraziamenti, perché rispecchia in pieno quello che il lettore si trova davanti agli occhi: un lungo e complicato messaggio d’amore, Un messaggio d’amore non solo alla sua famiglia, ma anche al luogo in cui vive e ha scelto di mettere radici, pieno appunto di contraddizioni, di criticità, ma anche di bellezza e possibilità.
Consiglio “Mai Stati così Uniti” a tutti coloro che sono incuriositi dagli Usa e vogliono approfondirne la conoscenza, che siamo appassionati di politica o meno, che sia esperto o meno perché sicuramente arriverà all’ultima pagina arricchito e più informato.
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