Finalmente, dopo un anno lavorativo molto intenso, posso rifiatare e dedicarmi di più alla lettura e alle recensioni, per cui il blog non va in vacanza! Riprendo a scrivere, parlandovi di “Io sono Gordon Bloom”, propostomi da “Scrittura a tutto tondo”, che ringrazio di cuore, perché è per me un piacere ricevere tanta fiducia e testi sempre così interessanti.

Gordon Bloom è un agente di commercio, nello specifico si occupa di quadri. Totalmente anaffettivo, dedito a perseguire solo il proprio tornaconto, il proprio ideale di una vita comoda e agiata, dà avvio ad un vortice di efferati omicidi, che racconta in modo totalmente “crudo” e quasi distaccato.

La narrazione, è condotta in prima persona. In effetti è chiaro sin dal titolo che l’io è il pronome predominante nel romanzo, perfetto specchio dell’ego sconfinato del protagonista. A metà tra autoanalisi e diario, Gordon ripercorre la sua esistenza, quasi la spiattella in faccia al lettore, un po’ con compiacimento, un po’ con l’intento di riflettere, ma senza mai pentirsi o cercare l’assoluzione. Il narratore ci conduce per mano nel racconto, con pause, spiegazioni, pensieri, quasi come se ci parlasse faccia a faccia.

“Non ci sono implicazioni morali nelle mie decisioni, peso solo vantaggi e svantaggi”. Questa frase riassume perfettamente il modus operandi del nostro mercante d’arte e dà un’immediata idea di chi egli sia e di come ragioni.

Analizzando le vicende di Gordon, si ha modo di meditare su argomenti di fondamentale importanza quali il concetto di giusto e sbagliato, di ineluttabilità del proprio destino e di libero arbitrio. Pur essendo un romanzo ricco d’azione, che fa quasi pensare alla sceneggiatura di un film americano, non manca, come si evince da quel che ho detto, una profondità di intenti che spinge ad andare oltre l’azione, la suspense, il puro genere giallo, per cercare qualcosa di più, qualcosa che concerne ognuno di noi, perché ripensare alle proprie esistenza, alle proprie decisioni, all’impatto che anche la più ininfluente di esse può aver sul resto delle nostre vicende umane, riguarda chiunque.

Lo scopo di un libro è quello di intrattenere, di far divagare, ma anche quello di suscitare interrogativi e far ragionare e “Io sono Gordon Bloom” riesce a raggiungere entrambi gli obiettivi. Complimenti a Francesco Cariti e complimenti a Scrittura a tutto tonda per la cura nella selezione delle opere del suo catalogo.