A Porvenir c’è un ufficio postale e c’è una postina, Sara; poi ci sono tante altre persone: vecchie e giovani, tristi e felici, povere e ricche. Ma cosa succede se l’ufficio postale dopo quasi 100 anni rischia di chiudere per mancanza di lavoro costringendo Sara a trasferirsi in città con i suoi tre figli? Succede che queste persone si mobilitano per risollevare la situazione creando una catena di corrispondenza. E con le lettere come filo conduttore nascono amori, amicizie, si scopre la poesia e si parla anche della morte. Lettere e persone, persone che si scrivono lettere e lettere che salvano e uniscono le persone. Quando mi é capitato tra le mani “Il club delle lettere segrete ” ho pensato al tipico libro da spiaggia, uno di quei libri che lascia senza rimpianti sul lettino a bordo piscina per un tuffo rinfrescante. Bene, mi sbagliavo eccome! L’ho letteralmente divorato in due giorni e ne ho fatto una bella indigestione e se dovessi descriverlo con una parola questa sarebbe “positivo”. Leggere questo libro è infatti una iniezione di positività e di fiducia verso il prossimo, ci fa riflettere sulle nostre azioni quotidiane e sull’altruismo. Ecco… positivitá, fiducia, altruismo… tre parole di cui abbiamo veramente bisogno, oggi più di ieri. A dirla così si potrebbe pensare ad un libro banale e sdolcinato ma non lo è affatto!! Vi dovete fidare. Una volta ho letto che puoi dire che un libro ti è veramente piaciuto quando dopo averlo terminato senti già la mancanza dei protagonisti… ecco a me un po’ mancano già Sara, Alma, Alex, Rosa e tutte le altre persone positive e giuste che popolano questo club e voglio un po’ sperare che di persone così ce ne siano, anzi sono convinta che ci siano!
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