“E così andiamo avanti, barche contro la corrente, incessantemente trascinati verso il passato” (F. Scott Fitzgerald)
Il mitico Orient Express porta la giovane Elsa verso la Turchia e verso un futuro tutto da costruire. In Italia ha lasciato un evento doloroso, un pesante segreto che l’ha allontanata da sua sorella Adele. La donna prova a farsi trascinare dalla corrente dell’esistenza, ad inventarsi un nuovo io, ma non riesce a dimenticare fino in fondo il passato. Continua a scrivere delle lettere ad Adele, senza ricevere risposta, finché un giorno, dopo cinquant’anni di lontananza, decide tornare per trovare pace e ricucire il rapporto con l’amata congiunta. Quando bussa alla porta della sua casa, però, trova nuovi inquilini, anch’essi alle prese con i piccoli, grandi tormenti della vita.
In molti hanno già fatto notare che “Come un respiro” è un romanzo di stampo cinematografico e sono ovviamente d’accordo con chi lo pensa. I tempi della narrazione scanditi magnificamente (ci sono in sostanza tre filoni narrativi: quello epistolare, i ricordi di Adele e il racconto in terza persona del presente), la precisione dei dettagli, l’attenzione all’introspezione psicologica e la cura nel dipingere ogni singolo personaggio fanno sì che lo scritto si veda, come se passassero delle immagini sullo schermo. Uno stile pulito, mai lezioso e l’abilità nell’incuriosire il lettore, catturando costantemente la sua attenzione, sono ulteriori pregi attribuibili al testo del Maestro Özpetek, che ha l’eleganza di un classico senza tempo, una profondità donata da chi attraverso l’arte sa sapientemente scandagliare l’animo umano e una forte carica suggestiva.
Istanbul, una città che su di me esercita un enorme fascino, a mio parere è una delle protagoniste di quest’opera. Grazie alla sua vivacità e alla sua ricchezza storica, ha un ruolo fondamentale nel costruire l’atmosfera melanconica e intrigante del testo, che è però caratterizzato anche da un forte dinamismo, molto confacente al carattere volitivo di Elsa.
Oggigiorno purtroppo non si usa più mettere i sentimenti nero su bianco, raccontare su carta quello che succede nella propria quotidianità ad una persona cara lontana, non ci siede più e ci si prende del tempo per raccogliere con pazienza i pensieri, per condividerli e lasciarli su qualcosa di tangibile come un foglio. Nel mondo attuale la comunicazione si nutre, purtroppo, di tempi rapidi e a volte diventa più superficiale, per questo motivo ho adorato il fatto che delle missive fossero il modo per mantenere in vita, anche se solo idealmente, un legame che purtroppo si era affievolito. Questa sorta di diario, che però ha un destinatario, ci racconta con estrema sincerità una donna consapevole e complessa, smarrita all’inizio, ma pian piano più forte e decisa.
“Ho tanto cercato il mio posto nel mondo, ed era dentro di me: proprio qui, dove mi batte il cuore, dove fluisce il mio sangue, dove respiro, piango e rido restando viva. Il mio destino sono io”.
Queste toccanti parole descrivono alla perfezione Elsa, sono un compendio perfetto della sensibilità dello scrittore e indicano una grande verità: troviamo il nostro posto nel mondo quando ci accettiamo per quello che siamo smettendola di combatterci, quando ascoltiamo le nostre emozioni e viviamo pienamente i nostri giorni.
Vi lascio citando un ultimo passo, che racchiude l’essenza di un libro che è stato una meravigliosa scoperta.
“La vita scorre come un respiro. E dentro ci lascia la nostalgia per ciò che avremmo potuto fare e la consapevolezza di ciò che siamo diventate”.
ALESSANDRA LOBOSCO
Istanbul é la mia città d’elezione, i turchi amici veri e ozpetek il regista preferito. Aspetto di poter leggere questo libro con tanta ansia.
Giuli, poi le tue recensioni fanno venir voglia di leggere anche un annuncio immobiliare!! Bravissima💪💪
Giuliana Benedetto
Ale :)! Grazie mille per i tuoi commenti sempre carinissimi :-*. Mi sono innamorata follemente di Istanbul e mi sono ripromessa di andarla a visitare. Quando leggerai “Come un respiro” ti piacerà di sicuro. Tienimi aggiornata. Grazie ancora!